Descrizione
Vigneto
I vigneti dedicati a Zìnzula sono caratterizzati da uno strato di terre rosse fini su un banco di pietra calcarea. Al fine di ottenere un rosé di grande qualità, la coltivazione del Negroamaro, in questo caso, segue le stesse tecniche agronomiche impiegate per la produzione dei bianchi più pregiati: pareti fogliari vigorose, in grado di proteggere le uve da surmaturazioni e scottature, evitando esiti ossidativi, elevata alcolicità e un eccesso di tannini. Per arrivare a vendemmiare grappoli turgidi e croccanti è poi fondamentale assicurare alle viti il giusto apporto idrico durante la fase decisiva della maturazione. Tale conduzione agronomica pone le basi per un rosé di grande acidità, dotato di freschezza e finezza aromatica.
Vinificazione e affinamento
Il Negroamaro di Zìnzula viene vendemmiato a metà settembre alle prime luci dell’alba. La cosiddetta “lacrima” o mosto di sgrondo si ottiene per effetto della caduta delle uve in pressa, in totale assenza di macerazioni. Questa tecnica permette di estrarre un rosa delicatissimo e di preservare le note varietali più fresche, riducendo al minimo tannini e note amare provenienti dalle bucce. Il vino che ne risulta fermenta in vasche d’acciaio e sosta sulle fecce fini per circa 4 mesi, prima di un breve periodo di affinamento in bottiglia.
Note di degustazione
- colore: tenue e delicato, tendente al cipria, dai lievissimi riflessi ramati.
- profumo: bouquet ampio, dai sofisticati sentori floreali di rosa canina, accompagnati da piacevoli note di amarena e da una speziatura che ricorda il pepe rosa e lo zenzero con un leggero tocco di curcuma.
- sapore: equilibrio e intensa freschezza in un corpo snello, sostenuto da una bella acidità e teso da una vibrante vena sapida. Il sorso scorre piacevole, regalando un frutto croccante, e chiude su un finale di grande mineralità, che stuzzica il palato.
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